TORMALINA

Molte gemme preziose sono caratterizzate da un colore unico nel loro genere, o comunque da alcune varietà cromatiche definite. Ma non sempre va così nel mondo della gemmologia, per esempio, la tormalina spicca soprattutto per via delle tante colorazioni, che possono essere varie anche all’interno della medesima pietra.

Parliamo, infatti, di una gemma cristallina che difficilmente si presenta come pura, anche per via del fatto che spesso ospita all’interno diverse striature. Inoltre, la sua classica conformazione cilindrica la rende ancora più unica nel suo genere.

La tormalina è una pietra preziosa di natura cristallina appartenente alla famiglia dei ciclosilicati. Come abbiamo già accennato, le tormaline spesso posseggono conformazioni chimiche variegate, cosa che le differenzia anche dal punto di vista del colore e della cromatura. Questo rende praticamente impossibile suddividere le diverse tormaline in tipologie definite. Nostante sia il verde il suo colore tradizionale, questa pietra preziosa può anche essere nera, rosa, azzurrina, violacea, rosso fuoco e ovviamente trasparente. Non è dunque un caso che il nome tormalina derivi da turmali, una parola di origine cingalese la cui traduzione letterale è misto. Le tormaline, in effetti, sono spesso famose per includere all’interno di una singola pietra diverse cromature.

Le caratteristiche proprie della tormalina sono interessantissime, ed è molto difficile trovarle in altri cristalli preziosi. A partire dalla sua forma, molto varia, la classica tormalina ha sempre una struttura a cilindro o prisma, ma non è raro trovare tormaline con una struttura trigonale o con altre forme particolari. Inoltre, un’altra caratteristica propria delle tormaline, è la loro striatura, quasi mai, infatti, una pietra di tormalina appare completamente pura al suo interno. Le striature fanno comunque parte di quel gruppo di elementi che dona fascino a questa pietra preziosa.

Va anche detto che le tormaline sono note soprattutto per la loro durezza, oltre che per la loro bellezza estetica, il valore su scala Mohs raggiunge infatti i 7,5 su 10.  Come abbiamo già accennato, le colorazioni sono tantissime e spesso si fondono all’interno della stessa pietra, creando un meraviglioso effetto arcobaleno. Risulta essere necessario ripetere che non esiste una suddivisione in tipologie della tormalina, questa pietra preziosa, infatti, è presente in tutte le colorazioni possibili della scala cromatica. Nonostante questo, alcune tormaline hanno un proprio nome, per via del colore particolare.

A livello di lucentezza, la tormalina generalmente ha un effetto vitreo, mentre in termini di purezza essa può essere completamente trasparente oppure spuria, traslucida e persino denotata da un effetto opacizzato. Strutturalmente si presenta in modo irregolare, con le striature che non seguono uno schema preciso, e che rendono ognuna di queste pietre diversa dalle altre. Un’altra caratteristica propria della tormalina è la totale mancanza di effetti fluorescenti, mentre da un punto di vista strutturale tutte le tormaline sono piro elettriche, il che significa che queste pietre cristalline possono immagazzinare elettricità se esposte ad una fonte di calore. Lo stesso capita quando sono soggette a pressione. Queste pietre preziose sono anche vulnerabili agli acidi. Infine, un’ulteriore precisazione sul colore, le tormaline sono pietre preziose bicromiche, ovvero possono ospitare massimo due colorazioni all’interno dello stesso pezzo.

La tormalina è una pietra quasi sempre originata da colate laviche e dunque ospitata all’interno di massi metamorfici. Ma è comunque possibile trovare le tormaline anche nelle pietre sedimentarie e nella pegmatite. Tra le altre cose, va sottolineato che queste pietre di origine cristallina abbondano di silicio. Oggi provengono soprattutto dalle miniere presenti sull’Isola d’Elba, ma è comunque possibile trovarne anche in Brasile, in Africa, in particolare in Mozambico e Namibia, negli USA e ovviamente in Sri Lanka.

Tipologie Tormalina

Nonostante non possano essere paragonate a pietre preziose del calibro dei diamanti, le tormaline sono comunque ricercatissime nel campo della gioielleria. Questo è dovuto alle caratteristiche viste sopra, alle diverse colorazioni, alle striature e anche ad un’altra particolarità. Ovvero la presenza al loro interno di atomi di ossigeno.

La tormalina può, più di ogni altra specie mineralogica, presentarsi in natura in una moltitudine di colori e tinte diverse. Per questo motivo, nella storia, molte tormaline sono state scambiate per altre gemme come ad esempio avvenne, fino al diciassettesimo secolo, per i cosiddetti “rubini” della corona Russa. A seconda del colore si identificano varie specie di Tormalina, il cui pregio varia a seconda qualità della gemma e della sua rarità, qui di seguito alcuni esempi:

Indicolite: deve la sua colorazione dall’azzurro al blu a ioni di ferro oppure a ioni di rame, in entrambi i casi si possono avere tonalità tendenti al verde per effetto del manganese. I campioni più pregiati sono di colore azzurro brillante.

Rubellite: insieme all’indicolite, è la varietà più pregiata il colore varia dal rosso al rosa, seppur meno pregiata molte volte viene paragonata al molto più costoso rubino ed è una valida alternativa allo spinello rosso.

Verdelite: come suggerisce il nome viene detta verdelite la tormalina verde con tonalità che variano dal giallo-verde al blu-verde.

Dravite: sono le tormaline dal colore bruno. Raramente si trovano in qualità da gemma ma i rari esemplari brown puri sono considerati di particolare pregio per la loro colorazione unica.

Cromo-Tormalina: è una tormalina verde la cui tinta però è molto intensa e dovuta a ioni cromo e vanadio nel suo reticolo cristallino. Per questo motivo è considerata diversa dalla verdelite ed è molto più rara e costosa proprio per le sue qualità e bellezza.

Paraiba: questa varietà molto rara, associabile genericamente all’Indicolite assume un colore molto particolare, un azzurro-verde brillante dovuto alla presenza nel suo reticolo cristallino di rame.

Tormalina policroma: che presenta più di un colore, con differenti combinazioni, tra le quali sono rosa e verde, tipo la Tormalina cocomero: bicolore, rosa al centro e verde nei bordi.

Infine, da segnalare l’esistenza delle tormaline grigie.

Utilizzo Tormalina

 

Quando la pietra viene trovato in ottime condizioni, non viene tagliata, visto che per i collezionisti ha più valore in queste condizioni rispetto a una gemma finita.

La tormalina è un minerale pleocroico. Questo significa che se cambia l’angolazione con cui viene guardata, il colore risulta diverso. In particolare, di solito un colore è qualche tono più scuro dell’altro.

I tagliatori devono fare molta attenzione al pleocroismo. Una volta terminato il lavoro, la gemma deve presentare il suo colore migliore dalla visione frontale.

I due trattamenti più comuni sulla tormalina risultano essere il riscaldamento e l’irradiamento. Questi trattamenti non vengono utilizzati per cambiare il colore della gemma, ma solo per migliorare e fare risaltare il colore originale.

Solitamente i trattamenti sono stabili e non rilevabili.

La tormalina, inoltre, è un materiale piezoelettrico come il quarzo. Risulta essere possibile trovare i suoi cristalli nei materiali che compongono accendini, piastre per capelli o orologi.

TORMALINA PARAIBA

In realtà esistono pietre incantevoli e meno note che ingiustamente sono state a volte bistrattate dai riflessi ipnotizzanti degli atomi di carbonio disposti in struttura ottaedrica (diamanti). Una di queste è la Tormalina di Paraiba, una gemma che prende il suo nome da una regione del Brasile dove questa varietà venne scoperta per la prima volta nel 1989. Le sue tonalità di colore vanno dal blu-verde al turchese acceso, sembrano racchiudere certe sfumature dei cieli tropicali più sereni e di certe barriere coralline, anche se in realtà derivano dalla presenza di rame. Le scoprì per la prima volta un certo Heitor Dimas Barbosa, noto anche come “Heitor il folle”, che per sette anni aveva scavato tunnel sotto una montagna nella zona di São José de Batalha, nello stato di Paraiba, appunto. Imbattendosi, alla fine, in un cristallo che oggi viene considerato fra le gemme più preziose e rare, anche perché sembra che si scovi una sola tormalina ogni 10mila diamanti. Nel febbraio 1990 Heitor le portò a una fiera di Tucson, Arizona, dove gli addetti ai lavori inizialmente accolsero con scetticismo quelle strane gemme un po’ “effetto neon”. Ma nel giro di sei giorni, la loro quotazione passò da 250 dollari al carato a 2.500!

Purtroppo però le Tormaline Paraiba Brasiliane avevano la pecca di non poter essere ritrovate in cristalli superiori ai 2 carati, questo finché non si trovò un giacimento anche in Africa, nelle montagne ricche di rame di Mozambico e Nigeria, nei primi anni 2000 dove i cristalli ritrovati superavano tranquillamente i 5 – 6 carati. Questa divertente liaison geografica, però, ha anche una valenza storica, perché confermerebbe che America del Sud e Africa, oggi divise dall’Oceano Atlantico, erano una volta un unico continente.

Gli esperti, però, dicono che, nonostante siano praticamente identiche, la differenza fra le tormaline di Paraiba e quelle africane stia in alcuni componenti chimici, che renderebbero le brasiliane comunque le migliori o per lo meno le più quotate.

Ma lasciamo queste valutazioni a chi di dovere. Fatto sta che la Tormalina di Paraiba oggi può raggiungere in casi di estrema bellezza anche gli 80 mila dollari a carato, ed è per questo che le maison fanno a gara per aggiudicarsi le gemme più belle, le più “elettriche”. Certo, il diamante rosso resta in vetta all’Olimpo delle pietre più preziose. Ma quanto vale di più l’originalità?